Google
 

giovedì 29 gennaio 2009

10 anni fa


Matteo è di fronte allo specchio.Sta tentando di fare il nodo ad una cravatta dal contrasto cromatico discutibile. Non è mai stato a suo agio con le cravatte. Il primo giorno di lavoro a Roma dovette comprarne una e farsi fare il nodo dal suo amico Andrea,che abitava un paio di isolati più in giù(dopo anni gliene è ancora grato).

Non è mai stato troppo a suo agio nemmeno con il sesso opposto, riflette.Il primo rapporto sessuale lo ebbe il primo anno di università, in leggero ritardo rispetto al più stretto gruppo di amici. L'atto venne consumato con una signorina,sua collega. Aveva la fama di darla via, se le offrivi un biglietto del cinema (8000 lire).Lui, per non sfociare nello stupro, dovette pagarle anche una cena dall'indiano (24000 lire), una Guinness all'Irish Pub (4000 lire) ed un cono gelato pistacchio e fior di latte alla bottega del gelato, che aveva la fama di essere afrodisiaco (3000 lire).Matteo sapeva bene che, in un clima di congiuntura economica negativa, 39 mila lire per un amplesso da sette minuti e venti secondi, erano eccessivi.

Dopo un numero di tentativi pari alle cadute del Cristo sulla via crucis, il nostro comune amico getta la cravatta sul letto. Opterà per una camicia Missoni sbottonata sul collo. Meno sobria, ma più maledetta. In realtà era riuscito a farsi il nodo, ma si è resoconto (da solo incredibile)che la cravatta sparava un po'.


La ragazza per cui si sta agghindando l'ha conosciuta in banca. E' il suo consulente finanziario.Di nome fa Carlotta. Questa sera l'ha invitata a cena, ufficialmente, per parlarle di quelle obbligazioni bielorusse che si stanno svalutando. Tra il primo e il secondo confida di aver già dato un clima informale alla discussione. Dopo il dolce la inviterà a casa sua al mare. Uno champagnino (bottiglia del lidl da 5,99 euro) ed un cd degli Scisma, per fare colpo col nostalgico (5,99 euro nel cestone dell'autogrill).Quasi 12 euro, cena esclusa. Un investimento prudente, direbbe il suo ex capo.

Arrivato sotto il signorile palazzo ottocentesco della preda, Matteo parcheggia in doppia fila.Esce dall'auto e le suona il campanello.“Scendo subito” dice una voce che, al di fuori della sede del Monte dei Paschi, non aveva mai sentito.Nel giro di qualche minuto, il giovane in camica Missoni si trova davanti una donna svestita quanto la Venere di Botticelli.

“E proprio impudica questa ragazzetta” pensa Matteo, interpretando quel vestitino brillante, corto e scollato, come un segnale nei suoi confronti.Poi, il nostro comune amico, fa una di quelle cose che fai quando il tempo dall'ultima scopata inizi a contarlo in anni. Le apre la portiera.
Al ristorante messicano, tra il primo e il secondo, il piano per portare a letto la signorina sta fallendo in maniera imbarazzante. Stanno discorrendo animatamente sul crack della Parmalat.Al dolce, parteggiano per l'unione monetaria dell'UE.Mentre la riaccompagna a casa, quando la disfatta ha già assunto contorni grotteschi, riescono anche ad avere un mezza scaramuccia su dei Buoni Ordinari del Tesoro.A destinazione, Matteo deciderà di non scendere ad aprirle la portiera.Il vestito succinto era semplice indice di cattivo gusto.Carlotta esce quasi correndo e non si congeda nemmeno con gentilezza, almeno quella che si addicerebbe ad un'impiegata "cazzo", pensò Matteo.

Ma Matteo è un ragazzo esuberante. Coltiva diverse passioni, e non è facile a darsi per vinto(fatevelo dire da me che lo conosco bene).
Questa sua condizione social-culturale, gli permette anche di vivere qualche storiella insipida con donne che trova attraenti, ma mai con sgallettanti senza ingegno. Gli piace pensare che lui non è uno che si accontenta.

Talvolta, uscito dall'ufficio, si diletta ad andare nel suo “posto segreto”, le cui coordinate tiene gelosamente nascoste a terzi. Lì, con un cannocchiale che farebbe invidia a Galileo Galilei, osserva.Oggi(per rifarsi della serata in bianco) ha scelto una postazione a fianco del letto del fiume. Tra una costellazione ed un'altra,un paio di birre che nel frattempo si scolava per dimenticare, la sua attenzione viene richiamata da una sagoma incastrata tra gli arbusti della riva.

A distanza di anni, almeno una volta a settimana, Matteo sognerà ancora quel pallido cadavere che, in altri tempi, racchiudeva l'anima di Carlotta.
In un altro luogo, un uomo in doppiopetto ripensa alla giornata odierna. L'ebrezza di sentirsi un predatore lo ha eccitato. Si potrebbe dire che sia fiero di avere ucciso.Ancora non sa che da quel giorno, ogni notte, si addormenterà con l'abat-jour accesa.Mentre Matteo si pentirà, non è dato sapere per quanti anni ancora, di non averci provato con più insistenza e magari di esserci riuscito.
A volte un "due di picche" può uccidere...


questo racconto è dedicato alla notte tra il 28 e il 29 gennaio del millenovecentonovantanove

appena dieci anni fa

a frà

ed anche a tutti quelli che iniziano a contare in anni...

alè

rafflago disco unfiennu pax

sabato 3 gennaio 2009

anno nuovo

questo blog avrebbe bisogno di un nuovo post...

di un post capodanno
di un post natale
di un post berlino
di un post di storie che finiscono e di altre che non sono mai iniziate

avrebbe biosgno di rispondere a delle mail di auguri (alcune bellissime che meritano una risposta e forse arriverà appena trovo le parole)
di rispondere in vece di sms inviati che aspettavano una risposta

potrebbe raccontarvi del mio capodanno
forse qualcuno potrebbe raccontarmelo a me, visto che ne ho a tratti ricordi annebbiati

potrebbe dirvi dell'angelo che avrò scippato in qualche cielo sopra berlino
e che mi porto appresso nelle notti di inverno

potrebbe dirvi che bello è stato passare a terry la ballata tra piccole iene da ballare con amici perduti che un giorno ritroverò

potrebbe dirvi del mare d'inverno, della pioggia che sbatte sugli ombrelloni in veranda

potrebbe ma ...

preferisco andare a bere un aperitivo

che non sono in vene di riflessioni troppo profonde
e preferisco avere pensieri superficiali

buon anno

su quello che verrà

raffio "con il suo angelo di berlino" pax