Google
 

lunedì 31 marzo 2008

Tra le cose che scrivo per te.

***
ascolta, il tempo che batte su ognuna di queste parole.
è la melodia che tu ti immagini sia.
ascolta e ascolta.
ferma tutto ora.
lento e lento è.
ascolta.
posso far curvare i pianeti
e tu...non puoi fare nulla.
la melodia che segui con gli occhi
ad ogni cambio di capoverso, non ti permette
di cambiare l'orizzonte che io
traccio.
ascolta.
non c'è qui una cosa che sia reale,
un'abitudine, qualcosa che conosci già
che hai saputo o creduto.
se leggi io detto la regola.
puoi fermarti...ma so che tu,
non lo farai.
e ti immagino lì, ferma così come io immagino me
ad osservare te...incauto.
ascolta e ascolta ancora,
questa musica sempre diversa che io ho scritto per te.
ad ogni sillaba corrisponde una nota e il colore,
l'intensità, la forma le decidi tu.
ascolta piano però.
io non ho colpa in questo, io ci metto solo
lo spazio...la fantasia è la tua.
guarda che bella fantasia.
sei tu, in queste frasi.
la visione che ti regali è quello che ora qui sei.
ascolta, ma non aver paura, niente qui
può andare oltre quello che senti...
è un dono che ti faccio e un dono che mi concedo.
ascolta.

***
(lorenzo)

ultima cena (il sommo poido,lui no paulo no enea, ma p...)



Milano, 30marzoduezerozerootto.

Non mi ricordo assolutamente cosa dicevo nella scorsa mail sui traslochi. mi ricordo che chiudevo con “Non mi basta” dei nonmiricordoilgruppo. I madreblu. mi ricordo tutto ciò che ruotava attorno alla mia vita allora. mi ricordo che non era periodo per rimpiangere nulla, e che rifuggivo ogni mielismo, uscendo dal bilocale di allora senza guardare indietro. mi ricordo il tram, con l’amico fabio, carichi fino al midollo di valigie, o un’auto dell’amica sempre vicina, una vecchia panda che trasportava le mie poche cianfrusaglie verso altri modi di pensare. altri modi di pensare, le piazze diverse, anche se legate da una circonvallazione. insomma, c’è gente a cena. scrivo dopo…

eccomi, circa cinque ore dopo…
Ringrazio, nell’ordine di apparizione, ma anche no:
- codeluppi, per essere stata la prima a entrare in questa casa, anche se quella sera si era un po’ tesi, e lo si è continuati a essere per tutta la sera.
- gabro, per tutti i salumi e formaggi affettati alle sette del pomeriggio, appena rientrati dal lavoro, col bicchiere di vino pronto e la solita risata che solo il mio sax suonava più forte.
- raffio, iran, fra perotto, emmina, muntsa per una serata assurda, in cui si è rischiato il delirio, ma alla fine si è dormito tutti qui, tra l’aria VIZIATA.
- ilaria, per i pochi pranzi.
- zenia, per tutto quello che non scrivo in queste parole, ma è come se fosse un muro portante di questa casa. e le pagine non basterebbero.
- manu, perché è sempre manu.
- viola e paola azzarelli per un pomeriggio a scegliere canzoni. e non mi par vero che viola ormai venisse pure a casa mia.
- una cena del master, con lotti, emmina, marco, e bea (mi pare).
- alice, nicoletta, federica, alberto, ezio, e chi scordo in questo momento per aver dormito nella mia camera, e avermi ascoltato russare.
- il tram 14 per essermi stato vicino anche quando non arrivava.
- la 50, la 90 e la 91 per i percorsi alternativi al 14.
- la 61 per altri percorsi alternativi, ma soprattutto per un giorno che dopo un’ora ci stavo ancora sopra, e stavo rischiando di perdere l’aereo.
- messenger, per avermi dato la possibilità di fare entrare tutti i miei amici in questa casa.
- il limoncello liberty, per tutti i brindisi che mi hanno legato alle persone in questi anni.
- fabio, perché…
- fabio e gabro per tutte le sere in libreria ad aspettare di tornare a casa insieme.
- davide, lore, luca, sighi, marco, eccetera per tutte le sere qui, e per tutte le volte che sono passati a prenderci e a riportarci, sperando in un calcetto. e pure per i piedi sul letto di…
- azzu, viola e bianca (che poi non è venuta) per una cena dei colori.
- manlio, e cito gli offlaga disco pax: “qualcuno sa perché”.
- chi non cito perché non ho la sua mail.
- chi ho sentito per telefono mentre stavo qui.
- il vecchio difronte, gli evangelisti difronte, l’egiziano accanto che poi è andato via e forse era un magnaccio anche se io salutavo la tipa che vedevo spesso come se fosse sua moglie, la tipa del sesto piano, i ragazzi accanto, la signora che ha bussato per la perdita, quelli che hanno scritto sull’ascensore di chiudere piano e bene l’ascensore, il tipo di sopra per aver picchiato nei secoli il figlio e per averci minacciato di svegliare il figlio se non la smettevamo col casino, la portiera claudia chissà dov’è finita, il nuovo portiere che dice solo buongiorno, luigi del primo piano, laura del piano terra per le prime assurde amicizie, la tipa col cane e il cane della tipa, la neve di piazza napoli e piazza napoli.
- laura buongiorno per un pomeriggio insieme.
- tutte le serate ubriaco o a lavorare in casa.
- il cinema ducale per essermi stato accanto, nonostante i film di merda.
- la posta, perché non ho mai visto una posta più vuota in vita mia. entri alle 8 ed esci alle 8,03.
- il trenino che resta qui.
- skype perché chiamare in francia costa.
- gli amici del trasloco, altrimenti detti nidaba traslochi.
- via solari.
- il mercato di papiniano, ma soprattutto di giambellino, anche se la porchetta e i salami di cinghiale li abbiamo pagati 37 euro.
- stefania di zenia, per essere venuta a pranzo.
- tutti quelli che vanno in palestra al tonic, e che conosco.
- il tonic, perché ci vanno un po’ di amici in palestra.
- tutte le bottiglie di vino, ma soprattutto quelle che ho bevuto stasera.
- i turni in bagno. che se restava fabio li avrebbe fatti solo lui.
- la musica. ivana. luciano. lorenzo. gianluca. gabro. e i “domani dormo”, che non ho mai ascoltato, ma che sono troppo forti.
- pandeeeeeeeeeeeeeeeeeev!
- tutti i viaggi che hanno visto questa casa come punto di partenza e di ritorno.
- le volte in cui ho pensato: “finalmente casa”.
- l’agenzia di viaggi, che spero che anche per questa volta sia stata utile.
- parco solari, i campetti di dezza, quelli dell’oratorio dove ci sono tutti i portoricani campioni di pallavolo.
- trattoria milanese, via savona, pizzerie varie e anema e cozze.
- archivi del ‘900 e menabò.
- ancora viola, perché mi ha spiegato come si usa una lavatrice! e io l’ho guardata per un pomeriggio. la lavatrice!
- boh, un mondo ancora, che mi ha dato l’opportunità di crescere. grazie a tutti. non ho lacrime, ma limoncello in corpo. e nocino, e amaretto di saronno, e mirto. dimentico un mondo, ma domani lo ricorderò. vi abbraccio lo stesso tutti. ma l’ultimo saluto lo dedico a qualcuno che non lo sa, e che non crea di sicuro malintesi: il gigante. supermercato di altri tempi, che mi ha regalato tanti punti, e premi. tanto pesce e cene. tutto l’alcol e il resto. ma soprattutto che mi ha fatto notare lui: il pazzo del gigante. che quando cammini per piazza napoli, e lo vedi con le transenne recintare le auto di quelli che hanno parcheggiato sul marciapiede, quando lo vedi contare i passi, o spostare i cartelli stradali, allora capisci che nella vita puoi solo ridere. e non andare mai al lidl. e qualcuno capirà.

Notte stellata,
anto

venerdì 28 marzo 2008

In ritardo


Ci sono cose che nascono in un tempo preciso, si lasciano vivere e poi evaporano lasciando brina nel cuore. 
Ci sono cose che non hanno altre ore davanti.
La giustizia per se, quella che ci ripetiamo tra noi potrebbe essere ora...rifiutando una chiamata o tacere a quella fantasia tecnologica che sono gli sms.
Si, tacere e tacere per se, per onorare le lacrime e il tempo perduto, le lettere andate, il vino e i ragionamenti fatti ad osservare il cielo.
Ci sono cose che nascono in un tempo...l'hai detto tu e io dopo tempo ti ho creduta. 
Indietro non si torna...avanti con te...neppure. Contro la voglia, le fantasie, le malizie...l'ansia del cercare una novità oltre i cattivi ricordi. 
Passaggi di tempo, movimenti, cose svanite...cose per te date e non dimenticate, onorate e superate.
Ora, con la mia anima stuprata, su marcipiedi bagnati dalla pioggia e notturni con nuove direzioni, ho una compagnia migliore della tua: VITA...LA MIA!

Dedicata ai discorsi fatti con Raffio e alla tua voce.

(lorenzo)

CHI E' ?

http://it.wikipedia.org/wiki/Nino_Minardo

martedì 18 marzo 2008

di rialto e festicciole...






La vita in capitale non è poi scontata, soprattutto se, preso dall'eurforia simil-universitaria di abitare di nuovo con degli amici, inizio a sfruttare il carisma di pr represso, e per la disperazione delle mie vicine al piano di sotto, organizzo tre festicciole nel giro di sei giorni. L'ultima di queste,sabato sera si è poi conclusa per me e altre stoiche guerriere della notte in una discoteca-sociale in centro(per esser precisi nel quartiere più bello di Roma, il quartiere ebraico) che di nome fa Rialto. Non so se abbia un significato preciso, ma sospetto che non voglia dir nulla: solo un suono evocativo per ricreare all’orecchio del tamarro un’atmosfera esotica, da ultima vacanza nella città della laguna.



Ovviamente ci si sposta coi mezzi,ma un po' per il vino, un po' per la gradevole serata arriviamo prima del previsto e quasi non me ne accorgo. Prima ancora della soglia-buttafuori, incrociamo altri probabili avventori e comincio a preoccuparmi. L'età media è di almeno cinque punti percentuali sotto la mia, peggio del prodotto interno lordo dell'Italia. Se gli utenti poi,fossero media rappresentativa dell’intera popolazione dovrebbe esserci un solarium ogni cento abitanti e un centro estetico – per la ricostruzione delle unghie – ogni trecento.



Superata la soglia, strano come non ci sia nessuno ma debbano comunque trattenerti un po' ostacolarti in qualche modo(penso sia nel dna dei buttafuori), si apre questo strano locale, dalle atmosfere mitteleuropee: due sale con musica, una terza grande con il bar. La prima è riservata alla musica finto-berlinese, che va tanto di moda in città, nell’altra dovrebbe esserci musica rock - da Mazinga Zeta ai Beach Boys -ma mai che ci sia un dj decente in questi posti, così la saletta rock oltre a essere piccola, risulta affollatissima di teenager alterati e altezzosi che ballano Greenday. Peggio di quanto si potesse immaginare, e dire che la prima volta che ci ero stato mi era piaciuto un sacco sto Rialto...



Con l'amica Dani decidiamo che una birra ce la meritiamo solo per dover sopportare la vista dei due buttafuori con auricolare sudati, anche se le mie amiche non disprezzano quell'armadio a muro che è il ragazzo in maglietta viola su pelle scura che si aggira per le stanze. Un' altra, poco dopo, per reggere l'impatto della folla, il che si renderà necessario per ballare qualcosa,apprezzare la musica rock che si ballava il mercoledi d'estate al chica caliente e rendere accettabili matricole musilunghi agli antipodi del vivo post laurea che è in me. E non mi mettono nemmeno La Isla Bonita o Nobody's wife, dei sempri verdi ricordi di quelle apiccicose e sudaticcie notti d'estate di cui sopra.



Alle quattro e un quarto ci ritroviamo dal Fornaio: alla pizzetta stopposa e bisunta il compito di assorbire alcol, sonno e preoccupazione per aver lasciato la casa in mano ad alticci giocatori di poker.



Il bilancio della serata la mattina di domenica vedrà:


- una magliettina intima color rosso del sottoscritto bruciacchiata


- un paio di tazzine da caffè sbrecciate


- un lavello della cucina un po' intasato (urge a proposito un idraulico liquido al più presto)


- un rapporto con le vicine del piano di sotto da ricostruire pian pianino a forza di barrette di cioccolata modicana
...ed il prossimo week end sarà Berlino per la 4° volta...



con affetto,


raffio Watergate Club fiore

martedì 11 marzo 2008

Meine Zeit

(da qualche cosa scritta tempo fa)

Meine Zeit: (il mio tempo)

Non me ne voglia Thomas Mann, se mi approprio del titolo di una sua celebre conferenza.
Il titolo però non è casuale, è non lo fu neppure per lui.
La difficoltà semmai, è quella di parlare del tempo in cui vivo, senza parlare di me; consideralo un tentativo.
Non chiedermi come si ama. Non chiedermi dell’amore. Piuttosto, spiegami tu, come “non” si ci innamora. Una riflessione sui sentimenti, ben lungi dall’essere semplice, ma da tempo mi chiedo il perché, del fallimento cronico delle coppie che, anche ad una apparenza non troppo superficiale, apparivano a miei occhi come indissolubili.
Anche se l’esperienza mi guida verso ragionamenti poco improvvisati, tengo a mente quella frase che dice: “L’amore insegna, ma non si fa imparare”.
Poi tu mi parli del “dialogo” e dei tentativi.
L’amore è un sentimento finito (nel senso metafisico del termine), ha uno spazio vitale che ne delinea la bellezza, ma che ne tradisce l’aspettativa. La sua mutevolezza è tale, che la si può paragonare alle stagioni di una stella o meteora (non amo la geografia astronomica). 
La fine “prossima” che fine non è, ma che nella sua mutevolezza crea dell’imbarazzo. Sto cercando di dire che, l’amore in se, all’atto del cambiamento sostanziale (e spesso anche formale) rischia di morire senza che nessuno dei partecipanti al cambiamento, si renda conto di questo.
È l’attimo del mutare che inganna. Capire il cambiamento non è facile.
Ricordo con nostalgia le parole di Aldo Palazzeschi, quando descrive il portone con la gente morta al suo interno; eppure, nessuno pensava che fosse così. 

(lorenzo)




                                                                               

lunedì 10 marzo 2008

Il senso dell' Amicizia


...mentre cerco di capire che "tono" attribuire a questo post, divago salutando il mitico Raffio_Fiore...e...Vincenzo_(chi è questo?). Il primo è amico di vecchia data, il secondo un amico_cordiale (come ama dire lui). E siccome sono persona (e amico) cordiale anche io, mi sono prodicato affinchè un mio "amico_conoscente" potesse conoscere una ragazza che gli piaceva. Vi racconto questo (che non ha nulla di particolare) perchè ho capito che quando hai a che fare con qualcosa in cui di mezzo c'è una donna, è meglio lasciar stare...Ecco che dal voler essere un amico "cordiale" e "solidale", mi sono risvegliato (con sguardo cordiale) con la tipa. Beh, di certo una "tipa" carina (e cordiale)...ma non abbastanza per giustificare l'imbarazzo tutto mio...nello scoprire che, aveva...(come dire)...assecondato le proposte del mio amico. La situazione precipita oggi...non appena arrivo al lavoro. Lui (ignaro) sorridente per aver trascorso la giornata di ieri con lei, io confuso...(a tratti perplesso)...(poi confuso di nuovo)...perchè non sapevo che rispondere alla domanda "come mi vedi con lei". Dopo essermi consultato con me stesso, ho deciso che dovevo essere sincero e gli ho detto: "Siete davvero una bella coppia". Ecco, a 29 anni ho scoperto il senso della amicizia, ho preso il culo ad entrambi, sia a lei che a lui...(con cordialità).

Dedicata a Raffio e Vince.


Lorenzo

di concerti sold out e programmi stracciati in tv










sabato è stata una giornata di contraddizionevoli, cioè di contraddizioni notevoli(forma sincopata). Per esempio da giorni ormai si predica su un clima di campagna elettorale più sereno, di possibili inciuci veltrusconi, di una politica senza insulti che fanno questi male a tutti.
Eccoci prontamenti smentiti. Il più inaffidabile degli oppositori politici che è berlusconi si dimostra in tutta la sua arteriosclerosi (non può essere che questo, che ad intervalli regolari, lo fa sbarellare, dalle corna in foto pubbliche ad epiteti nazisti riferiti a socialdemocratici tedeschi). Prende in mano il programma del suo più accreditato rivale alle elezioni, e in diretta televisiva lo strappa per la gioia impecorita(nel senso che sembrano pecore al gregge) dei suoi sostenitori.
Adesso per carità, non voglio fare nessuna morale al gesto, però lo voglio squalificare fortemente in quanto da sempre credo che rispettare il pensiero altrui sia alla base dell'affermare le proprie idee differenti. Per questo temo ancora di più l'appiattimento culturale, politico e sociale nel nostro Paese. Se il futuro(vorrei gufare, ma non servirà) capo del governo non sente neanche il bisogno di scusarsi di strappare le idee altrui solo perchè non le condivide, oppure solo perchè pensa che non servano, oppure solo perchè pensa che siano solo promesse elettorali, come possiamo sperare in un confronto costruttivo?
Come ripeto da qualche settimana, siamo gli ultimi in europa, e non purtroppo non è un'esagearazione...


Ma non è tutto. Sabato sera volevo andare ad un concerto, niente di eccezionale, il solito gruppetto italiano amato dai nostalgici delle parole come me.
Invece la incredibile scoperta, il concerto era sold out! Gli Offlaga Disco Pax esauriti nel Paese in cui fra pochi mesi governerà di nuovo la destra?

contraddizioni mutevoli...nel senso che lasciano senza parole

"c'hanno preso tutto"...pure gli offlaga!








giovedì 6 marzo 2008

ciao ciao Bologna...



da oggi lascio la casa in zona piazza bologna.

si ringraziano nell'ordine di apparizione:

  • la vicina di casa patrizia per quella volta che gli prestai le cipolle e mi ha portato la pizza
  • claudio e luigi che me ne sto andando un po' all'improvviso
  • le pizzette di mizzica, che adesso la domenica mattina dove pranzo?
  • la vicinanza con le case di pluck e con quella di rosy e lore, che forse nei week end ci dormirò sempre più spesso
  • il barino che di giorno è un bar e la sera abbassa le luci e fa gli aperitivi, che ero "cassonetto"
  • le linee 490 491 495 , che cmq le continuerò a prendere
  • il circolo del pd di via catanzaro, che tanto virginia mi continua a chiamare no?
  • il mercato della frutta di via catania, che le pesche comprate lì sanno di nostalgia
  • le lotte la mattina per entrare nella doccia, che è per questo che scrivo sto post, mentre aspetto che si liberi il bagno!

saluti Raffio cambiamenti in corso Fiore