Google
 

sabato 24 maggio 2008

le verità sul bowling


oggi entrando al bowling ho da subito la sensazione di essere nel posto giusto nel momento giusto. mi piace il rumore della boccia che scivola sulla pista e poi sbatte contro i birilli.
mi prende questa cosa del rumore, del suono, del ritmo.
mi succedeva anni fa con il biliardo.

shhh shhh.. la stecca che scorre sul palmo della mia mano sinistra, tic... la stecca (accuratamente gessata prima di ogni tiro) che colpisce la biglia bianca( ho sempre preferito giocare con la bianca...chissà poi perchè), stump stump...prima sponda seconda sponda, toc la rossa colpita fortunosamente quanto basta per farla andare dritta sul castello dei birillini, stiiimpl due bianchi e il rosso abbattuti, 8 punti puliti e una discreta copertura...

qualche volta mi è riuscito, un tempo mi veniva anche molto più facile di adesso.

stesso tipo di suggestione acustica con il bowling oggi.
iniziamo col dire che non sono un trecentista(cioè un campione del gioco), e nemmeno un duecentista( cioè uno che comunque ci sa giocare), ogni tanto supero i 150, ultimamente sempre un po' più spesso ed inizio a prenderci gusto, inoltre il braccio non mi sembra affaticato come lo era all'inizio e credo sia buon segno. Non riesco ancora a battere il mio amico Prof, ma adesso lui sa che deve giocare ai suoi livelli per far si che non accada.
sommando tutti questi fattori,credo stia già un pezzo avanti...

ovviamente però come al solito questo è solo un pretesto per parlarvi delle verità sul bowling che ho da poco sostituito a quelle sul tennis.
il bowling è un gioco dove le prestazioni atletiche condizionano meno che nel tennis il risultato.
è tutto di concentrazione, di nervi tesi al punto giusto, ma di rilassatezza del gesto sportivo.
nel tennis tutto più agonistico, super prestante, ci vuole grande concentrazione ma se il servizio lo tiri a 15 klm/h c'è poco da esser freddi!
Quindi mi sembra più adeguato alla mia età che avanza, alla mia pancetta da birrafondaio, alla voglia di passeggino al parco la domenica dopo pranzo(e dopo le partite sia chiaro) che di tanto in tanto sbuca dietro le nuvole del precariato, come dire mi sembra che i miei interessi debbano corrispondere ad esigenze cambiate. basta rodermi il cuore (di panna?) appresso a dee pagane del sole sul campo centrale, sperando (solo?) in una voleè di sguardi e non molto di più, perchè non è molto di più che potevano dare.

correva l'anno.
così mi ritrovo a passare queste serate di maggio (incredile che sia passato un anno da quando sto a roma), convinto che il tennis lo guarderò sempre con passione ( a proposito lorenzo, o salvo o chi per voi: i biglietti per gli internazionali?)*, ma adesso ho bisogno di calma e concentrazione per riuscire a fare strike...boccia verde da 10 libbre...permettendo.
tutto nuovo. i film di scorsese non fanno più paura come un anno fa, anzi diventano un pretesto per discussioni infinite su cosa sia meglio tra toro scatenato e taxi driver, e le persone che non abitano più qui sono sempre più lontane. come è giusto che sia. e come forse sarebbe stato meglio fare prima. periodi cortissimi e confusi.

Passeggio in bicicletta, tra via prenestina e villa gordiani e zone limitrofe, esprimo desideri ad ogni stella cadente( nel cielo di roma mi accontento delle scie degli aeroplani o chissà allo scoppio di qualche modulo lunare russo o giapponese), mi arrampico su un'impalcatura per prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore( nessun riferimento alla canzone dei bandabardò), ripenso a vecchie "discussioni serie" con cui si arricchivano solo le compagnie telefoniche e di cui non mi rimane nulla, e non capisco quello strano incubo dei pesci rossi che mi perseguita da un po'. Mi fermo davanti ad un fabbricato industriale sulla collatina...e invidio un po' quelle ciminiere che hanno sempre da fumare, mentre io che non fumo, in questa situazione, su questo tramonto, sulla note di un pezzo di nick cave un tiro me lo farei volentieri.
Perchè succede che ne scrivevo e adesso non lo faccio più, e quel che rimane è una foto sul lungarno pisano, un sorriso e il mio nome.

In fondo ci sono mondi possibili finchè siamo giovani.
Adesso è il momento di lasciarsi andare.Fallo per te, per lei, fallo per cosa ti pare,
fallo perché i giornalisti del giornale locale scrivono male..



raffio "jesus quintana" fiore
http://www.youtube.com/watch?v=zFxqvhRyoyM&feature=related



questo racconto è dedicato:
- ai miei compagni e amici "avversari" di bowling
- a chi lavora al pc sotto il plaid della nonna
- a chi ascolta i virginiana miller e perturbazione
- a chi preferisce toro scatenato a taxi driver
- a chi non ha mai visto "alice non abita più qui"
- a chi si è divertito sul lago a far saltare i sassi sull'acqua
- a chi senza ipocrisia si diverte a lanciare un frisby nei pomeriggi di maggio
- a chi ha sorriso e mi ha fatto sorridere immaginando di cigni che scappano al sibilo della mia stridula voce
- a chi cucina dei buonissimi cous cous e a chi focaccie pugliesi
- a chi fa il tifo per me e cucina ottime frittate con gli asparagi
- a chi trova scadente la cronaca sui giornali locali
- a chi è mai stato in bicicletta sulla prenestina
- a chi fuma solo all'ora del tramonto
- ai film dei fratelli coen, soprattuto uno e non dico quale per onestà intellettuale



* NDR: alla fine gli internazionali li ho visti grazie all'amico luigi, voto 8: prometto di riorganizzare il calcetto quanto prima , per rendergli il favore.so di fargli cosa gradita.

Nessun commento: