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giovedì 24 aprile 2008

politichiamo

Ci hanno insegnato che la democrazia è il potere di scelta dei cittadini.

Alle prossime elezioni però i cittadini potranno votare ma non scegliere.

A scegliere saranno solo i partiti, con liste preconfezionate "prendere o lasciare" e con il giochetto delle candidature multiple che trasferisce ai plurieletti – dopo le elezioni! – il potere di scelta dei parlamentari, sottraendolo ai cittadini.

Abbiamo fatto una simulazione per difetto da cui emerge che – grazie alle liste "prendere o lasciare" – vengono decisi a tavolino, prima del voto, i nomi degli eletti "sicuri", pari ai tre quarti (75%) dell'intero Parlamento; e che – grazie al giochetto delle candidature multiple (ben 242, considerando solo Popolo della Libertà, Movimento per le Autonomie, Lega Nord, Partito Democratico, Italia dei Valori e, solo alla Camera, Unione di Centro e Sinistra Arcobaleno) – vengono decisi, subito dopo il voto, i nomi degli eletti "ripescati", pari ad un quarto (25%) dell'intero Parlamento.

Insomma, incrociando questi dati, emerge che il margine dei candidati incerti (decisi realmente dagli elettori) viene di fatto ridotto ad una misura irrisoria rispetto al totale dei parlamentari eleggibili.

Una democrazia senza volti.

E i cittadini?

Non possono scegliere direttamente NEANCHE UNA PERSONA: né il Presidente della Repubblica, né il Presidente del Consiglio, né (con l'attuale legge) i loro rappresentanti in Parlamento.

Che questo stato di cose abbia generato disaffezione, rabbia e disillusione è purtroppo una tangibile realtà.

E se ci sarà un incremento degli astenuti, non si dica che fosse inaspettato.

Tuttavia è importante sapere, e far sapere, che la frattura tra i cittadini e i loro rappresentanti non può andare oltre: deve essere ricucita immediatamente a partire dal giorno dopo il voto.

Per farlo abbiamo deciso di promuovere un movimento di "vigilanza civile" a presidio delle riforme istituzionali (tra cui i nostri referendum così brutalmente accantonati) e di tutte le altre azioni politiche necessarie a cambiare il nostro amato paese; per renderlo più competitivo, più capace di valorizzare il merito, più aperto alla circolazione delle idee e delle persone, più capace di dare opportunità a tutte e a tutti coloro che vogliano scommettere sulle proprie capacità; insomma più moderno.

Nella competizione globale ogni paese si contenderà sempre di più i migliori cittadini. E dovrà meritarseli…




Ora confermiamo che le cose sono andate davvero così
Abbiamo bisogno di capitale civile, di ricostruire un rapporto sano tra cittadini e istituzioni, di pianificare insieme il nostro futuro

come fare?

parliamone...raffio

1 commento:

Anonimo ha detto...

VOTA ANTONIO!