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venerdì 22 febbraio 2008

di champions e altri sbagli




Come purtroppo sempre accade anche quest’anno è arrivata la champions league. Se ormai in campionato l’inter viaggia a ritmi elevatissimi, che difficilmente le polemiche arbitrali riescono a scalfire, è l’europa che tutti aspettiamo come banco di prova, per il salto di qualità.

Così arriva la serata di coppa. Di nuovo senti l’ansia salire già dal pomeriggio (i matti forse anche da prima di pranzo, ma li comprendo), ti incontri con i tuoi amici, ti scegli il pub dove vedere la partita (non semplice a roma, visto che giocano anche i giallorossi), ampi sorrisi di circostanza ad allentare la tensione, birre per rilassare le membra, un panino prima che ti si chiuda completamente lo stomaco. Tutto è pronto. Presto comincia.
Capisci subito (e l’esperienza seguendo l’inter per fortuna non ti manca) che sarà una serataccia, in più un arbitro evidentemente cognato di zidane, caccia fuori il materazzi nazionale, relegando la partita alla stregua di una agonia.
Resistere. Resistiamo. Per quasi tutta la partita, ma a pochi minuti dalla fine, i reds (si gioca contro i rossi di liverpool) sfoderano prima un fendente da sinistra, preciso quanto fortunato, poi un terra aria da destra bello e impossibile che manco i caccia americani nella guerra del golfo sganciavano bombe tanto intelligenti.
Due schiaffi. Uno da destra, l’altro da sinistra.
Mestamente torniamo alle nostre case, a rifugiarci. Se non fossimo abituati (ed è questa la forza di essere interisti, sennò saremmo juventini qualunque) sarebbe stato una grossa delusione insuperabile. Invece, vuoi perché alcuni di noi sono reduci dal 5 maggio fatidico, vuoi perché ogni anno arriva sempre la champions tra febbraio e marzo, e puntualmente arriva qualche sventola da destra o da sinistra…o dal centro, e arriva puoi giurarci, la delusione sarà assorbita in una notte al massimo un paio.

La stessa delusione che si prova a volte da certi incontri, da certi baci.
Uno da destra bello, atteso, appiccicoso al punto giusto. L’altro da sinistra imprevedibile, furtivo non-dato quasi, ma che staresti lì incollato per ore a riceverlo.
Avevi coltivato con ansia quell’incontro, con speranza. Ma ogni attesa disillusa si è scontrata con quel bacio, così come l’inter abbassa la testa in champions, così devi fare anche tu.
Ma per fortuna ci sei abituato. Ed è questo il vantaggio di certe situazioni. Inoltre hai ancora un campionato da vincere, da stravincere se vorrai, altre squadre da affrontare, altri baci da schivare…

…così come è vero che esiste sempre un’altra possibilità. Che ci crediate o no, ci sarà una partita di ritorno e stavolta a rimanerci male potreste non essere voi! FIDUCIA, mi disse una sera una amica.
Che lei abbia ragione?

Importante. Non cercate me in queste storie. Cioè è chiaro che sia io, ma non necessariamente nell’ordine cronologico che le racconto. La suggestioni in me si intersecano, si scambiano, mi tagliuzzano in pezzetti, che devo poi ricomporre come un puzzle. Non cercate la bellezza della mia vita (perché lo è bella, davvero) in quello che racconto. Non fate che io sia quello che scrivo. Non del tutto , almeno. Non interrogatevi. Limitatevi a “sentire”. Mettete l’orecchio sulla pagina, perché io cerco di fare una musica, e vorrei che iniziaste a battere il piede destro a tempo, scorrendo queste parole con me.

Ps - si ringraziano in ordine sparso:
Karel poborsky e vratislav Gresko, per avermi fortificato il cuore talmente tanto da avercelo blindato
i modena city ramblers, per cuore blindato
i tifosi del liverpool, almeno quelli dopo l’epurazione hooligans degli anni ‘90
steven gerrard per il gol che ci ha fatto tornare interisti, non mi ci trovavo nella parte dello giuventino
i baci non dati, l’amore pensato
le amiche presidentesse di provincia ad honorem, per la fiducia concessami
le avanguardie che erano ok, almeno fino al 1966 perché sto pezzo è pazzesco
uno spare, e due strike di fila …poi c’è stato un fisiologico calo di tensione
la musica dei virginiana miller, dei baustelle, degli offlaga e dei ronin che mi accompagnano mentre scrivo, mi piacerebbe accompagnassero voi mentre leggete msn e le opzioni internet, perché funziona quasi sempre
il carnevale, i cannoli da mizzica e le sacher torte , perché aprono altri orizzonti, ti danno la possibilità di fare turn over e di far rifiatare la squadra
l’inter , che se dovesse fare il miracolo non lo so dove può arrivare
l’inter, che tanto lo so che festeggio la scudetto contento ugualmente, sono uno che si accontenta
tutti voi che avrete aperto questa pagina di blog.



dal blog che non c’eRa_ffio haugentaler Fiore





4 commenti:

Anonimo ha detto...

è curioso che la cosa che nn è cambiata è il continuo riferimento alla juventus...chissà che direbbe freud

Anonimo ha detto...

non so chi tu sia...

credo un jeventino

devi considerare che per me la juventus è un simbolo

in realtà è molto diverso, sforzati di attribuirle la stessa mia valenza simbolica

senza nessuna cattiveria
in quanto a freud..nulla da dire. lo dico io:

PER ANNI MI SONO SENTITO FREGATO, adesso me la godo un po'

ciao raffio

Anonimo ha detto...

Mi limito a “sentire” questa pagina con una musica diversa come sottofondo, un jazz che suona lontano, un jazz che solitamente mi mette allegria, o mi restituisce leggerezza. Solitamente. Appunto. E quindi per quella strana legge delle eccezioni che confermano la regola, si capisce che oggi non è “solitamente”. Questa voce così graffiante, profonda, scura, oggi risuona disperata, malinconica, mi restituisce l’immagine di un bicchiere che si infrange a terra. Musiche che si incontrano, emozioni che si intersecano…una partita di calcio finita male, un bacio che delude le aspettative, incontri che non vanno come dovrebbero andare. Non mi interrogo. E non ti interrogo. Mi limito a poggiare l’orecchio su questa pagina. A sentirne la musica. Ad assecondare quel flusso di suggestioni, spontanee, che appartengono a quei frammenti tagliuzzati di vite vissute. Di storie raccontate. Di storie finite male, perché per certe partite c’è solo un’andata, e se perdi, hai perso. Di champions e altri sbagli…e di tanti gol presi, a porta vuota.

Anonimo ha detto...

PER ANNI MI SONO SENTITO FREGATO, adesso me la godo un po'


be freud che nn è jeventino direbbe che questa tua sensazione è di comodo.
giusto una reazione ''facile'' ad una difficile realtà...l'inter è sempre stata inferiore...

io invece ti dico: ma credi ancora alla favoletta secondo cui juve milan e nn so chi altro sn i cattivi e l'inter invece nn aveva nulla da farsi intercettare?